Scrittore, pittore e scienziato francese. Iniziò la sua attività
come poeta, con il
Prometeo liberato (1844), di influenza marcatamente
romantica. Si occupò quindi di chimica, giungendo nel 1846 alla scoperta
del collodio. La Rivoluzione del 1848 segnò l'inizio della sua
partecipazione alla vita politica: si schierò subito con le correnti
più avanzate, collaborando con Proudhon, e nel 1849 pubblicò il
saggio
Prologo di una rivoluzione. La vittoria delle correnti
conservatrici lo obbligò a emigrare in Inghilterra e poi a Bruxelles.
Solo nel 1852 poté ritornare in patria, dove si dedicò allo studio
del greco e delle religioni antiche; di questa passione per l'antichità
classica è testimonianza la raccolta
Poesie (1855) che
costituisce, insieme a
Fiori di tutte le stagioni (1877), una delle
più riuscite prove poetiche di
M. Si dedicò quindi alla
pittura con successo e, tra il 1857 e il 1869, espose i suoi paesaggi al Salon.
Nel 1860 si laureò in Lettere con una tesi
Sulla morale prima dei
filosofi, e nel 1863 pubblicò
Il politeismo greco, che insieme
alla raccolta di poesie e versi
Fantasticherie di un pagano mistico
(1876), costituisce la
summa del suo pensiero circa l'antichità.
Per
M. la Grecia rappresenta l'apice della perfezione estetica e morale
raggiunta dall'umanità; la stessa religione politeista, unendo in
sé ordine e molteplicità, è espressione di libertà.
Nel campo dei suoi studi sul mondo antico, merita di essere menzionata la
traduzione completa delle opere attribuite a Ermete Trismegisto, accompagnata da
un saggio introduttivo riguardante la genesi dei libri ermetici. Il culto
dell'antichità ellenica di
M. influenzò in modo
determinante la formazione di Leconte de Lisle e il movimento parnassiano in
generale (Parigi 1822-1901).